Varicella: sintomi, decorso e terapia

La varicella è una fastidiosa infezione virale che prima o poi tocca a quasi tutti. Nei bambini, per fortuna, di solito non comporta particolari complicazioni. Qui vi illustriamo il decorso della varicella e vi spieghiamo come riconoscere i sintomi e accelerare la guarigione delle vescicole.

Per i bambini la varicella è per lo più innocua

Come riconoscere la varicella e curare vostro figlio.

Varicella: a questo nome quasi tutti associano il fastidio provocato dalle vescicole pruriginose. Benché ormai esista un vaccino consigliato anche dalla Commissione federale per le vaccinazioni (CFV), ad oggi la varicella rimane una delle malattie pediatriche maggiormente diffuse. Il 99 per cento della popolazione la contrae prima di raggiungere l’età adulta – ed è immunizzata a vita.

In generale, prima si affronta la malattia e meglio è: negli adulti, infatti, la varicella può avere un decorso decisamente più problematico che non nei bambini. Si tratta tra l’altro di una malattia altamente infettiva, trasmissibile per via aerea anche a distanza di diversi metri.

Attenzione contagio: la varicella si trasmette per via aerea

La varicella è provocata dall’herpesvirus varicella-zoster. Quest’ultimo è così contagioso che chi entra in contatto con esso o con una persona infetta finisce quasi sempre per sviluppare la varicella. L’herpesvirus varicella-zoster si trasmette sia per via aerea che tramite il contatto con superfici contaminate, sulle quali può sopravvivere anche per diversi giorni.

Tipiche vie di trasmissione della varicella

  • Goccioline di saliva emesse starnutendo, tossendo o parlando
  • Posate o bicchieri condivisi da più persone
  • Maniglie di porte e finestre
  • Giocattoli
  • Bagno (rubinetti, sciacquone del WC)

Una volta contratto, l’herpesvirus responsabile della varicella rimane per sempre all’interno dell’organismo. Spesso resta latente per molti anni, ma basta che le difese immunitarie si abbassino perché si riattivi. Chi ha già avuto la varicella è immunizzato a vita. È tuttavia possibile che, a distanza di anni, il virus scateni il fuoco di Sant’Antonio.

Sintomi tipici della varicella

Come riconoscere la varicella e curare vostro figlio.

Non sempre la varicella è immediatamente riconoscibile. Tra i primi sintomi ci sono in genere stanchezza e spossatezza, alle quali talvolta si aggiunge qualche linea di febbre. È invece rara la febbre alta.

Spesso i caratteristici puntini rossi fanno la loro comparsa soltanto circa quattro giorni dopo il manifestarsi della malattia: oltre che la pelle colpiscono bocca, cuoio capelluto e area genitale. In un secondo momento si trasformano in vescicole, che poi scoppiano rilasciando il liquido in esse presente e si ricoprono di croste. Il più fastidioso dei sintomi è tuttavia l’intenso prurito causato dalle vescicole.

Decorso e durata della varicella

Dopo il contagio con l’herpesvirus spesso ci vogliono anche due settimane prima che si manifestino i primi sintomi. E poiché le vescicole si formano ancor più tardi, molti dei soggetti colpiti si accorgono di avere la varicella ben dopo essere diventati contagiosi. Il rischio di contagio persiste fino a quando le vescicole non sono completamente secche e coperte da una crosta. La varicella ha una durata complessiva di 7-10 giorni.

Se si sospetta che un bambino abbia la varicella, è bene rivolgersi al pediatra. Dato l’elevato rischio di contagio e i possibili rischi che la malattia comporta per alcuni soggetti, è però consigliabile consultarlo per via telefonica. Durante la fase acuta dell’infezione il bambino deve rimanere a casa. Occorrerà inoltre informare della malattia sia la scuola / l’asilo che gli amici più stretti.

Varicella: quale terapia?

Nella maggioranza dei casi la varicella non comporta complicazioni e guarisce da sé dopo qualche giorno. Il trattamento medico è di conseguenza necessario soltanto laddove il paziente rientri in una categoria a rischio o abbia un sistema immunitario debilitato. Come sempre in caso di malattia, un’alimentazione sana e ricca di sostanze nutritive, tanto riposo e l’assunzione di liquidi in abbondanza aiutano ad accelerare il processo di guarigione. Per alleviare il prurito a tratti quasi insopportabile, può essere utile applicare sulla pelle una pomata lenitiva, ma anche mantenere la pelle asciutta e rinfrescare le parti interessate. Onde evitare di procurarsi delle ferite che possono infettarsi e lasciare delle cicatrici, per tutta la durata della malattia il bambino dovrà cercare di non grattarsi.

Come funziona il vaccino contro la varicella?

Nel caso di gestanti, neonati o persone immunodepresse la varicella può comportare delle complicazioni. Con l’avanzare dell’età, inoltre, cresce la probabilità di un decorso difficile. Ai soggetti di età compresa tra i 10 e i 40 anni come pure a malati cronici e persone affette da neurodermite viene pertanto consigliato di sottoporsi al vaccino. Quest’ultimo è molto importante anche per le donne che desiderano avere un figlio, ma non sono ancora immunizzate: se contratta durante la gravidanza, infatti, la varicella può provocare malformazioni del feto. Quello contro la varicella è un vaccino attenuato e viene somministrato in due dosi a distanza di qualche settimana l’una dall’altra.