Attualmente esistono metodi di screening prenatale molto affidabili per tranquillizzare i futuri genitori sulla salute del nascituro.
La translucenza nucale è una fessura, traslucida in ecografia, che si trova a livello della cute della nuca e la sua misurazione rientra negli esami tipici del primo trimestre di gravidanza. Nel primo stadio di gravidanza, questo metodo non invasivo permette di calcolare la probabilità che il feto presenti un’anomalia cromosomica o altre malformazioni.
La misurazione viene effettuata durante l’ecografia, solitamente in combinazione con un prelievo di sangue materno. Si tratta quindi di uno dei metodi più affidabili e non invasivi per escludere la probabilità di una trisomia. I valori risultanti dalla misurazione della fessura della cute nucale del feto indicano la probabilità di rischio, e dunque la necessità di sottoporsi a esami più approfonditi che permetteranno di escludere la presenza di anomalie cromosomiche. La valutazione dei risultati avviene all’interno di uno screening più complesso che tiene conto, per esempio, anche dell’età della madre e delle dimensioni del feto. Un’analisi corretta e completa della misurazione della translucenza nucale permette di diagnosticare con una certezza dell’85-90% le seguenti patologie:
- trisomia 13, 18 e 21;
- sindrome di Turner;
- malformazioni cardiache e renali;
- anomalie scheletriche (p.es. displasia scheletrica);
- ernia diaframmatica;
- malattie sindromiche.